101 Things a Translator Needs to Know (Le 101 cose da sapere sulla traduzione) pubblicato da WLF 101 Publishing nel 2014 è un libro in lingua inglese che consiglio sia a chi si trova alle prime armi con l’attività di traduzione e che desidera ricevere una panoramica sul tema sia a professionisti affermati che desiderano comunque rispolverare qualche comune pratica finita nel dimenticatoio.

Il libro passa in rassegna in modo umoristico e snello una lista di pratici consigli su come pensare, lavorare e interagire con testi, clienti e colleghi. Da come crearsi un ufficio ergonomico alla regola «due occhi sono meglio di quattro» – che altro non è che il «controllo incrociato» usato da Diction, ogni raccomandazione è fonte di 500 anni di esperienza collettiva raccolta da traduttori professionisti in carica alla WLF Think Tank.

Curiosi? Ecco come si potrebbero tradurre alcuni consigli elargiti nel capitolo The word is your oyster (il mondo è nelle vostre mani), molto utili quando si è confrontati con gli amatissimi modi di dire che, spesso, vengono freddamente saltati a piè pari:

– Se nella lingua d’arrivo è possibile riprodurre la stessa immagine o lo stesso termine della lingua di partenza, usateli. Date a Cesare quello che è di Cesare.

– Se non esiste, sostituite l’espressione usata con una corrispondente (e quindi idiomatica) nella lingua d’arrivo. Quello che non è zuppa è pur sempre pan bagnato.

– Fatelo con un sorriso, spesso ha poteri magici.

– L’espressione equivalente nella vostra lingua deve essere comunque fedele a quella originale. Verrebbe quindi da chiedersi come mai il film d’animazione Biancaneve porti questo titolo quando quello originale era Mirror, Mirror (Specchio, Specchio).

Maggiori informazioni su 101 Things a Translator Needs to Know: http://101things4translators.com/